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Che cos’è il consenso informato? Ben più di un semplice adempimento - Confirmo

Scritto da ov_admin | Nov 12, 2019 6:11:02 PM

Non solo un documento da far firmare al paziente, non solo un foglio di carta necessario per legge prima di ogni trattamento sanitario. Il consenso informato è molto di più.

La legge 219 del 2017 stabilisce come la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico sia basata sul consenso informato: è qui che l’autonomia decisionale del paziente si incontra con la competenza, la professionalità e la responsabilità del medico. Non un atto burocratico, insomma, ma la regola aurea in medicina.

Il consenso informato, come descritto dalla legge, si basa prima di tutto sulla corretta comunicazione da parte del medico verso il paziente: le informazioni vanno date tutte in modo esauriente, ma in modo comprensibile da parte di chiunque e nei tempi giusti, con congruo anticipo infatti rispetto alla prestazione sanitaria. Al paziente va dato il tempo necessario per metabolizzare i contenuti, per fare domande, per togliersi ogni tipo di curiosità. Non solo: la legge 219/2017 chiede al medico di verificare anche l’effettiva acquisizione e comprensione delle informazioni da parte del paziente prima di procedere allo step successivo, con la firma del consenso e il trattamento medico.

Quando parliamo di consenso informato, dunque, ci occupiamo sia della qualità della comunicazione tra medico e paziente, sia degli adempimenti di legge richiesti per certificare questo importante passaggio.

Lo strumento Confirmo, applicazione accessibile da ogni dispositivo anche in remoto, è un assistente digitale che affianca medico e paziente durante tutto il processo di consenso informato. Non solo garantisce velocità e sicurezza per creazione dei documenti, firme elettroniche, certificazione digitale e conservazione dei dati, ma offre anche interessanti funzionalità per garantire uno standard elevatissimo di informazioni per ciascun paziente. Tutto il tempo risparmiato in adempimenti cartacei o comunicazioni ridondanti può venire così impiegato, da parte del medico, per una relazione più personale con il paziente per ascoltare le sue esigenze specifiche, per fugare i suoi dubbi e per fornire le migliori indicazioni terapeutiche. Proprio come ricorda la legge 219/2017,

il tempo di comunicazione, per ogni medico, è tempo di cura.

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