Se non fosse stato chiaro in precedenza, la legge 219/17 lo dice a chiare lettere:
“Il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura”.
Come abbiamo già visto in altri articoli del nostro blog, è un obbligo della struttura quello di garantire che tutto il processo di erogazione del consenso informato avvenga in modo corretto. Ogni ospedale, clinica o ambulatorio medico dovrà quindi considerare che parte del tempo lavorativo dell’equipe medica venga dedicato alla comunicazione con il paziente.
Anche immaginandosi un medico divulgatore, in grado di essere più chiaro di Alberto e Piero Angela messi assieme, secondo voi, dopo un’intera giornata di lavoro, al decimo paziente a cui ripete la stessa spiegazione, riuscirà ad essere ancora efficace? Non sarebbe umano!
Vivendo a contatto con medici e professionisti della sanità, abbiamo voluto ingegnerizzare questo processo. Tutte le informazioni da fornire al paziente (secondo la legge 219/17) possono essere erogate tramite una APP dedicata, anche con i contributo di video, animazioni, infografiche e immagini, molto utili per semplificare concetti complessi.
Lo strumento informatico però non sostituisce il dialogo medico/paziente, anzi!
Una volta visionato il materiale fornito dalla APP il paziente sarà già a conoscenza delle informazioni fondamentali, e il medico avrà bisogno di dedicare meno tempo alla spiegazione ripetitiva potendosi concentrare invece sui dubbi del paziente.
Il paziente avrà inoltre a propria disposizione (a portata di tasca) i contenuti dell’informativa fino al termine del decorso postoperatorio.