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Come cambia la gestione del Fascicolo Sanitario Elettronico

Scritto da Confirmo content team | Apr 12, 2022 3:30:00 PM

E’ di questi giorni l’approvazione di un emendamento che porta con sé importanti novità nel settore sanitario.

Che portata hanno questi cambiamenti? Lo vedremo in questo post.

 

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) nasce per garantire un servizio più efficiente ed efficace.

Cos’è il FSE? E’ una raccolta digitale di dati e documenti dell’assistito, proveniente da fonti molto diverse, che può essere condivisa con i professionisti sanitari.

Per essere davvero utile deve essere alimentato e aggiornato in modo continuativo.

 

E’ diverso dalla cartella clinica elettronica o informatizzata in cui confluiscono i dati, in formato digitale, relativi a un certo episodio, ad esempio un ricovero con una data di inizio e fine ben precisa. Di solito, sono i dati di un paziente che rimane nella stessa struttura.

 

Vuoi saperne di più su quali sono le differenze? Leggi il nostro post di approfondimento.

 

Il FSE dovrebbe coprire tutta la vita dell’assistito, senza interruzioni.

In questo fascicolo, si dovrebbero trovare le informazioni provenienti da diverse strutture sanitarie e socio-sanitarie, arricchite da informazioni che l’utente stesso può andare a inserire.

 

Per completezza di informazioni, bisogna ricordare che l’assistito deve dare il suo consenso alla creazione del FSE, nel rispetto della normativa per la protezione dei dati personali.

Inoltre, deve fornire anche il consenso per l’inserimento di tutta la documentazione prodotta prima della creazione del FSE.

 

Il FSE ha finalità di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.

In questo fascicolo confluiscono prescrizioni di farmaci e visite specialistiche, esami di laboratorio e referti, verbali del pronto soccorso e i risultati dei tamponi per COVID-19. Solo per citare alcuni esempi.

I dati raccolti, previo il consenso dell’assistito, vengono usati per studi e ricerche scientifiche. Inoltre, consente di fare verifiche sulla qualità delle cure e valutazioni sull’assistenza sanitaria.

 

L’attivazione del FSE spetta ai Medici di Medicina Generale o ai Pediatri di Libera Scelta, nella maggioranza dei casi. Ci sono altre modalità ma non è il punto che ci interessa discutere qui.

 

E’ stato pensato per snellire la burocrazia, per rendere i servizi più efficienti.

 

Quali sono gli ostacoli più frequenti?

 

Il FSE troppo spesso non viene alimentato e l’assistito ha un dossier personale parziale e incompleto.

 

Molti dei vantaggi di avere tutta la storia clinica di un assistito vengono a mancare.

Il paziente deve portare con sé la vecchia documentazione, nella migliore delle ipotesi.

In caso di emergenza, se informazioni importanti non sono presenti, il personale sanitario non riesce a prendere la decisione operativa migliore.

 

Vediamo qualche numero.

Secondo i dati disponibili, i medici di molte regioni utilizzano il FSE (dati riferiti al primo trimestre 2022). Ci sono regioni in cui lo usa la quasi totalità di medici abilitati, altre in cui non viene usato “quasi” per niente (2-3%).

 

E la stessa tendenza si vede per le aziende sanitarie che alimentano il FSE.

 

Qui interviene l’emendamento (art.21) al decreto-legge 27 gennaio 2022 n. 4, approvato in questi giorni.

 

Ogni prestazione deve essere caricata sul FSE entro 5 giorni dall’erogazione del servizio.

Si, hai letto bene. 5 giorni.

 

Certo, il carico di lavoro dovuto a questa modifica pesa sui professionisti della salute.

 

Di fatto, però porta con sé i vantaggi:

 

- di poter curare più agilmente e meglio i cittadini,

- di semplificare i rapporti tra pazienti e medici.

 

Un’altra importante novità riguarda un coinvolgimento più ampio di coloro che operano nel sistema della salute.

E’ previsto che l’aggiornamento deve essere fatto per ogni prestazione erogata da servizi pubblici, privati accreditati e privati autorizzati.

 

C’è un importante ampliamento della rosa dei servizi che devono alimentare il FSE del cittadino.

 

Di cosa ha bisogno il personale che opera in questo settore per non farsi trovare impreparato a questo imminente cambiamento?

 

Per accedere al sistema che alimenta il FSE, bisogna avere un sistema di autenticazione per l'invio dei dati e la tutela della privacy dei pazienti.

 

Il sistema deve poter “tracciare” con sicurezza chi ha inserito i dati poiché è previsto il diritto di conoscere quali accessi sono stati effettuati al proprio FSE.

 

A oggi, molti dei documenti che vengono caricati sul FSE sono sottoscritti con la firma digitale.

 

Sai che cos’è la firma digitale?

 

La firma digitale è un tipo di firma elettronica.

Si basa su un certificato di firma, rilasciato da una Certification Authority.

Nel certificato ci sono dei codici, in linguaggio tecnico, una coppia di chiavi asimmetriche: una pubblica e una privata.

La chiave privata è personale, come dice il nome, e permette di firmare digitalmente i documenti.

La chiave pubblica permette, al destinatario del documento firmato, di capire chi è il firmatario.

 

Per la normativa italiana, è in tutto e per tutto equivalente a una firma autografa, fatta con la penna sul referto cartaceo, sulla “ricetta” di prescrizione dei medicinali e per la visita specialistica.

 

Vuoi saperne di più? Leggi la nostra guida per capire i diversi tipi di firme elettroniche qui.

 

Pensi di non essere ancora pronto per il cambiamento che sta avvenendo in sanità?

 

Tecnologia non fa più coppia con difficoltà.

 

Le soluzioni digitali sono pensate per ogni tipo di utilizzatore, dal meno esperto al più tecnologico degli utenti.

Confirmo è il software di firma elettronica e digitale che mette insieme semplicità e piena soddisfazione dei requisiti normativi.

 

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Scopri come funziona la firma digitale di Confirmo, nel sito web.

 

Il FSE è uno dei pilastri della sanità digitale, questo aggiornamento normativo rafforza la sua capacità di sostenere la transizione digitale in atto.

Tu sei pronto a mettere la tua firma per questa nuova sanità?